L'investigatore olistico Dirk Gently by Douglas Adams

L'investigatore olistico Dirk Gently by Douglas Adams

autore:Douglas Adams
La lingua: it
Format: mobi, epub
ISBN: 8807700735
editore: Feltrinelli
pubblicato: 1995-12-31T23:00:00+00:00


Capitolo Diciassette...

Il Monaco Elettrico non sapeva piú cosa credere.

Nelle ore precedenti era passato attraverso un numero sconcertante di sistemi di credenze, parecchi dei quali non erano riusciti a dargli il conforto spirituale a lungo termine che a causa della sua programmazione era condannato a ricercare in eterno. Era stufo. Francamente. E stanco. E scoraggiato.

In piú, cosa che lo sorprendeva, gli mancava un po' il suo cavallo. Una creatura ottusa e umile, certamente, e in quanto tale indegna della preoccupazione di uno la cui mente era destinata per sempre a occuparsi di cose elevate, al di lá della comprensione di un semplice cavallo; eppure gli mancava.

Aveva voglia di sedercisi sopra. Aveva voglia di dargli una pacca. Aveva voglia di sentire che non capiva.

Si chiese dove fosse finito.

Sconsolato, dondolò i piedi dal ramo dell'albero su cui aveva passato la notte. Vi si era arrampicato alla ricerca di qualche sogno folle e fantastico, poi era rimasto bloccato e aveva dovuto fermarcisi fino al mattino.

Anche adesso, alla luce del giorno, non sapeva bene come sarebbe riuscito a scendere. Per un attimo arrivò pericolosamente vicino alla convinzione di poter volare, ma intervenne una routine di controllo degli errori provocati da eccessiva rapiditá di pensiero, che gli disse di non fare l'idiota.

Comunque, era un problema.

Quale che fosse l'ardente fuoco di fede che nelle magiche ore della notte l'aveva portato, ispirato sulle ali della speranza, lassú fra i rami dell'albero, non gli aveva fornito le istruzioni su come ritornare giú quando, come capita fin troppo spesso con queste fedi fieramente ardenti nelle ore notturne, al mattino gli fosse venuta meno.

E parlando (o meglio, pensando) di cose che ardono fieramente, nelle prime ore antelucane, a poca distanza da lì, c'era stato qualcosa di grosso che ardeva fieramente.

Gli pareva che la direzione fosse la stessa da cui era arrivato lui, attratto da una forte spinta spirituale verso quell'albero esageratamente alto, ma per il resto imbarazzantemente banale. Aveva desiderato di andare ad adorare il fuoco, votandosi in eterno alla sua sacra fiamma, ma mentre lottava disperatamente per trovare il modo di scendere dai rami, erano arrivati i pompieri che avevano messo fine a quello splendore divino, e anche quella fede era finita fuori della finestra.

Il sole si era levato da qualche ora e per quanto lui avesse occupato il proprio tempo meglio che poteva, credendo alle nuvole, ai rametti, a una forma particolare di scarabei volanti, ora sentiva di averne avuto abbastanza e per di piú era profondamente convinto che gli stesse venendo fame.

Gli sarebbe piaciuto aver avuto l'accortezza di portarsi via qualcosa da mangiare dalla residenza che aveva visitato nella notte, dove aveva depositato il suo sacro fardello per l'inumazione nel sacro ripostiglio delle scope, invece di andarsene, come aveva fatto, tutto preso da un'innocente passione, ritenendo che questioni mondane come il cibo non avessero alcuna importanza e che comunque ci avrebbe pensato l'albero.

Bene, ci aveva pensato.

Aveva pensato a fornirgli tanti rametti. I Monaci non mangiavano rametti.

In realtá, ora che ci pensava, si sentiva leggermente a disagio rispetto ad alcune delle cose che aveva creduto la notte prima, trovando certi risultati piuttosto sconcertanti.



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